Locandina Film Gioventù bruciata

Gioventù bruciata

(Rebel Without a Case)

Film

Drammatico

Uno dei 3 film che fecero di Jimmy Dean un divo

diNicholas Ray

consoggetto: Nicholas Ray, dal saggio omonimo di Robert Lindner. Sceneggiatura: Stewart Stern, Irving Schulmann. Fotografia: Ernest Haller. Montaggio: William H. Ziegler. Scenografia: Malcolm C. Bert. Musica: Leonard Rosenman. Interpreti: James Dean (Ji

durata: 111 min. produzione: U.S.A. (1955)

Link al sito: http://www.ilcinemaritrovato.it/gioventu-bruciata

Copia proveniente da Warner Bros. per concessione di Park Circus. Restaurato da Warner Bros. In collaborazione con The Film Foundation, grazie al contributo di Gucci e The Film Foundation Rebel without a Cause resta la rappresentazione hollywoodiana più emblematica della gioventù moderna (gli italiani e altri europei avevano già compiuto questa ricognizione), non più incarnata dalle presenze stereotipate di Shirley Temple e Mickey Rooney ma da creature fragili, tormentate e disorientate sulla soglia dell'età adulta. Nessun altro film seppe addentrarsi così tanto in questa tematica. [...] Il film traeva la propria verosimiglianza dalla ricerca antropologica, sempre cara a Nicholas Ray. Ma non avrebbe potuto conquistare il rango di verità eterna senza il CinemaScope (nel glorioso formato 2.55:1) e il colore (ricordiamo che il film fu girato per dieci giorni in bianco e nero prima che la Warner Bros. decidesse il passaggio al colore): lo testimoniano già i primi sensazionali minuti nella stazione di polizia. La messinscena è fondamentale in questo sottile e improbabile melodramma condensato in ventiquattro ore. I giovani volti di Dean e Wood, prima estranei l'uno all'altra e ora costretti ad affrontare l'ignoto, mettono in campo la tenerezza quale sorprendente antagonista di un mondo troppo crudele e la miracolosa forza dell'innocenza ancora intatta. Anche i luoghi, come il planetario e la sua notte artificiale seguita da una notte vera e dai suoi lampi di vita familiare, offrono un efficace contrasto con l'ipocrisia del mondo adulto. Ma le parole più eloquenti restano quelle di François Truffaut, che considerava James Dean "un eroe baudelairiano": "In James Dean i giovani d'oggi si ritrovano completamente, e più che per le ragioni che si citano di solito, violenza, sadismo, frenesia, malvagità, pessimismo e crudeltà, per altre infinitamente più semplici e quotidiane: pudore dei sentimenti, fantasia in ogni occasione, purezza morale senza rapporti con la morale corrente ma più rigorosa, gusto inestinguibile dell'adolescente per la competizione, ebbrezza, orgoglio e rimpianto di sentirsi 'fuori' della società, rifiuto e desiderio di integrarsi e infine accettazione - o rifiuto - del mondo come è". (Peter von Bagh)

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